88 Chiacchiere con… Antonio Mezzancella

Sono andato a chiacchierare con Antonio Mezzancella, una delle Star emergenti degli ultimi anni del panorama dell’intrattenimento italiano: imitatore, cantante, conduttore radiofonico su Rai Radio Due.

Raccontaci gli inizi nella tua Perugia, quando ti sei esibito per la primissima volta?

Diciamo che ho iniziato relativamente tardi, mi sono esibito prima lontano da casa, ho fatto gavetta nei villaggi turistici e solo dopo i vent’anni anche nella mia città nei locali di Piano Bar.

La tua vera ascesa però nasce da Castrocaro nel 2004. Ci racconti come è nata l’idea di presentarti, se qualcuno ti ha spinto, o hai fatto tutto tu?

Ricordo di aver visto una scritta in sovrimpressione mentre guardavo la tv. Ho chiamato e ho mandato un mio CD l’ultimo giorno in cui era possibile farlo, e senza neanche crederci troppo.

Quando hai veramente capito che volevi fare questo nella vita? Dopo quale esperienza in particolare?

Già dopo Castrocaro e dopo altre esperienze in tv e radio cominciava a balenarmi l’idea ma essendo io molto realista ci sono sempre andato con i piedi di piombo e e facevo un lavoro “tradizionale” parallelamente e a quello artistico.

Ci descrivi quello che è per te l’emozione di salire su un palco e cantare, imitare, esibirsi?

Da timido quale sono è sempre una grandissima botta di adrenalina , è una delle cose più belle essere lì sopra emozionarsi e far emozionare il pubblico.

Italian Disco Mafia è ancora attivo? Avete avuto molto successo all’estero, come nasce l’idea del gruppo?

Purtroppo non è più attivo per motivi di mancanza di tempo ma svariati anni fa e abbiamo avuto le nostre soddisfazioni passando per la Russia il Kazakistan, l’Estonia, la Germania e ogni tanto ci arrivano notifiche che qualche nostro brano rientra in classifica iTunes e soprattutto nei paesi dell’est. L’idea era semplicemente nata dalla mia capacità di imitare i cantanti e dal talento del mio amico dj Peter Kharma e di ri arrangiare completamente i pezzi che conoscono di più all’estero.

Tu si que vales: ci racconti qualche aneddoto curioso della tua prima, importante esperienza televisiva?

Ricordo un periodo molto frenetico della mia vita. Una situazione particolare c’è stata il giorno prima della finalissima quando dovevo dare il meglio di me ma invece mi presi una brutta influenza intestinale e mi tirarono su a forza di medicine per rimettermi in piedi per l’ultima puntata.

Il tuo talento è balzato definitivamente nelle case degli italiani con Tale e Quale Show. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza? Da chi, oltre a dare tanto come performance artistica, hai ricevuto tanto durante le registrazioni? Siamo curiosi di aneddoti, se ne hai raccontacene pure.

Fare Tale E Quale Show è stata un’esperienza indimenticabile così come indimenticabili sono le persone che ne fanno parte da Carlo Conti ai coach agli autori e gli addetti ai lavori . Ho potuto imparare molte cose che mi mancavano soprattutto a livello attoriale e questo credo che possa essere balzato all’occhio a tutti soprattutto nella mia ultima edizione del 2019 dove sono veramente riuscito ad entrare al 100% nel personaggio anche fisicamente ed emotivamente.

Ti reputi soddisfatto della Tournee della scorsa estate? Stai lavorando per ripeterla?

Sono molto soddisfatto della tournée dell’anno scorso e c’erano in ballo diversi progetti per aumentare la qualità dello spettacolo e la qualità delle date. Purtroppo il periodo storico è quello che è e dovremo aspettare chissà quanto.

Tv, Spettacoli Live e Radio. In quale senti che puoi esprimerti meglio?

Ogni cosa ha la sua sua magia e i suoi lati positivi. Sicuramente le performance live sono quelle più complete perché hai a disposizione tutto il tempo che ti serve al contrario della televisione e puoi contare anche su immagini e cose visive al contrario della radio… comunque sia amo tutte e 3 le situazioni e non si escludono affatto.

Come ti trovi a dialogare con Pippo Lorusso e DjOsso in Tutti Nudi? Tutto nasce in modo naturale o c’è sempre una gran preparazione di base per il futuro?

Ci troviamo molto bene e non abbiamo bisogno di particolari preparazioni all’interno della puntata perché siamo tutti professionisti con un bagaglio di esperienza che ci rende possibile l’improvvisazione al momento. È chiaro che ci sono però gag che sono scritte e studiate direttamente da noi.

Una volta hai detto “di cantanti ce ne sono tanti, di imitatori pochi.” Non vedremo mai incidere un album con la tua vera voce, dunque?

Per ora non ho questo progetto in cantiere ma mai dire mai.

Da autore te lo devo chiedere: hai mai pensato di scrivere un libro?

Non ci ho mai pensato ma ora che me lo dici tu potrebbe essere un’idea.

Grazie per avermi concesso questa intervista, Antonio. Umiltà, determinazione, talento, preparazione. Sai e saprai sempre emozionare con le sue parole scritte o… cantate.

Kempes Astolfi
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